Il polline al centro di una “Sfida impossibile” che unisce ricerca, studenti e imprese

Nell’ambito della Piattaforma Agorà, un gruppo di studenti è impegnato in una nuova edizione della “Sfida Impossibile”, format consolidato e promosso dalla convenzione Agri Food Lab tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Cremona e Comune, Provincia, Camera di Commercio e Diocesi di Cremona.
Il progetto riguarda lo studio e la valutazione del polline come ingrediente innovativo per lo sviluppo di bevande funzionali a base latte e a base succo. L’attività prende le mosse dall’interesse crescente verso alimenti che non siano solo fonte di energia e nutrienti, ma possano anche fornire componenti bioattivi.
Protagonisti gli studenti: Pietro Filippi, Filippo Ballotta e Raffaele Valsesia della Laurea Magistrale in Food Processing: Innovation and Tradition in team con Elisa Fava e Goksu Aksoy della Laurea Magistrale in Consumer behaviour: psychology applied to food, health and environment, e grazie al coordinamento del professor Paolo Bellassi del DiSTAS, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile.

Il polline, un ingrediente da studiare
Il polline, noto per la sua ricchezza in proteine, vitamine, minerali e composti antiossidanti, rappresenta una materia prima promettente per questo tipo di applicazioni. Tuttavia, come per ogni nuovo ingrediente, la sua introduzione in un prodotto commerciale richiede un’attenta valutazione, che non si limita al profilo nutrizionale, ma include considerazioni tecnologiche e regolatorie. È proprio su questo terreno che si inserisce il lavoro degli studenti.
Il progetto ha preso avvio con una dettagliata ricerca bibliografica: analisi di articoli scientifici, report tecnici e dati già disponibili sull’utilizzo del polline nell’alimentazione. Questa attività rappresenta una tappa fondamentale del percorso di innovazione, poiché consente di raccogliere evidenze affidabili su benefici e limiti dell’ingrediente. Gli studenti stanno quindi producendo un report strutturato che mette a sistema le informazioni reperite, distinguendo tra potenzialità documentate (come l’apporto di composti bioattivi e l’interesse del consumatore verso ingredienti naturali) e criticità da non trascurare (variabilità compositiva del polline, possibili problematiche allergeniche, stabilità durante la trasformazione).

L’interazione con le aziende
Questo lavoro di sintesi non ha soltanto valore accademico, ma risponde a una reale esigenza del mondo produttivo. Le aziende, infatti, quando si trovano a valutare nuove idee di prodotto, necessitano di condurre step di “decision making” che supportino scelte consapevoli e basate su dati. L’analisi degli studenti diventa quindi un esempio concreto di come il percorso formativo universitario possa interagire con l’industria, offrendo non solo competenze, ma anche materiali utili al processo decisionale.
Il coinvolgimento di imprese del settore lattiero-caseario e di produttori di polline ha ulteriormente rafforzato il progetto: la collaborazione consente agli studenti di orientare il proprio lavoro verso bisogni concreti e, allo stesso tempo, offre alle aziende una panoramica aggiornata e indipendente sull’argomento.
L’obiettivo finale è la redazione di un documento che fungerà da base di riflessione per possibili sviluppi futuri. In questo modo, l’attività rappresenta un vero e proprio laboratorio di innovazione, dove la ricerca bibliografica si trasforma in uno strumento strategico al servizio delle decisioni industriali.